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Bruxismo: perché fare fisioterapia?

Il bruxismo è un’attività muscolare dei muscoli masticatori registrabile durante il sonno o la veglia, all’infuori dei movimenti di masticazione o fonazione. 

“Bruxismo” è un termine ombrello che comprende diversi comportamenti quali: digrignamento dei dentiserramento dei denti o anche semplicemente attivazione dei muscoli masticatori senza che vi sia contatto tra i denti.

Il bruxismo non è un disturbo di per sè: è un comportamento (muscolare appunto), che molte volte avviene fuori dal controllo della persona (magari durante la notte), in risposta allo stress psico-emotivo e a cui può anche non essere associato nessun altro sintomo. Altre volte può essere associato all’uso di alcuni farmaci oppure conseguenza di alcune condizioni cliniche come le apnee notturne o il reflusso gastroesofageo. In ogni caso, è bene sottolineare che la dentatura o una certa occlusione dentale scorretta non sono la causa del bruxismo.

Un’eccessiva attività dei muscoli masticatori può diventare un problema perché può danneggiare i denti e costituisce un sovraccarico per l’articolazione temporo-mandibolare, generando dolore alla mandibola oppure esteso al volto, al collo, all’orecchio, riduzione della mobilità della mandibola e contrattura dei muscoli masticatori. 

Bruxismo: si comincia dalla consapevolezza

Come abbiamo visto la causa del bruxismo è multifattoriale, così la gestione di questo problema deve riguardare più aspetti (comportamentale, psicologico, meccanico ecc) e richiede la professionalità di diversi specialisti (l’odontoiatra, il medico specialista, a volte lo psicologo). 

Durante un percorso di fisioterapia per il bruxismo lavoreremo innanzitutto a sulla tua consapevolezza, cioè individueremo quali sono le situazioni in cui tendi a serrare/digrignare i denti oppure percepisci una maggiore tensione a livello dei muscoli masticatori. Attenzione: è vero che le situazioni stressanti possono favorire le “abitudini” di serramento, ma sarebbe un errore pensare che non succeda nelle attività ritenute “rilassanti”. Ad esempio la pasticceria, il giardinaggio e altri hobby che prevedono un lavoro manuale di precisione possono richiedere molta concentrazione e quindi favorire il serramento dei denti. 

Per migliorare la propria consapevolezza rispetto a quando si attiva eccessivamente la muscolatura si può usare un semplice post-it, attaccato qua e là per la casa e nel luogo di lavoro che porti l’attenzione della persona a chiedersi in molteplici situazioni: 

  • C’è serramento mandibolare? I miei muscoli sono attivi e mantengono in una posizione fissa la mandibola?
  • C’è contatto dentale? Le arcate dentali si stanno toccando?
  • Sto attivamente stringendo (serramento) o sfregando (digrignamento) i denti? 

Per i più tecnologici, è possibile servirsi di Bruxapp (trovi maggiori informazioni qui www.bruxapp.info). Bruxapp è un’applicazione elaborata dal Gruppo di Studio Italiano Disordini Craniomandibolari (GSID) creata appositamente per valutare e trattare al meglio il bruxismo.

La fisioterapia è un valido aiuto

Una volta inquadrato meglio il problema, si lavora direttamente sui muscoli (per ridurne la tensione o la contrattura dolorosa e per migliorarne la coordinazione e la qualità del movimento) e sull’articolazione temporo-mandibolare con mobilizzazioni specifiche. Infine, si imparano degli esercizi di rilassamento o di controllo motorio da ripetere a casa. 

L’obiettivo del trattamento è certamente quello di ridurre la sintomatologia dolorosa nel breve-medio termine. A lungo termine il trattamento potrà essere definito efficace se sarà migliorata anche l’autonomia del paziente nel gestire questo problema riducendo l’uso di farmaci e gli episodi acuti in cui è necessario tornare dallo specialista.