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Riabilitazione maxillo-facciale

Paralisi facciale

La paralisi facciale è una condizione clinica che colpisce il nervo facciale, ha come effetto più evidente una marcata debolezza dei muscoli di un lato del viso, provocando una marcata riduzione dell’espressività del viso; la paralisi può presentarsi anche attraverso alterazioni nella produzione di lacrime, o della saliva.

Nelle paralisi insorte da molto tempo possono essere presenti tensione diffusa o movimenti involontari del viso.

La paralisi dei muscoli della faccia può comportare una disabilità motoria, comunicativa, ed emozionale, spesso con coinvolgimento psicologico.
Per questo la  riabilitazione delle paralisi periferiche del nervo facciale si sofferma anche sulla dimensione relazionale.

Nella maggior parte dei casi, la paralisi facciale è causata da una infezione virale, come avviene nelle Paralisi di Bell o nella Sindrome di Ramsay Hunt.

Spesso la paralisi del nervo facciale si risolve spontaneamente in pochi giorni grazie alla terapia farmacologica.
Altre volte, la guarigione del nervo è un processo lento che richiede tempo, pazienza… e fisioterapia!

Gli esercizi di fisioterapia facciale favoriscono il recupero del movimento e della simmetria facciale e danno alla persona gli strumenti per prevenire le complicanze e gestire i problemi che incontra nella vita quotidiana.

La riabilitazione è incentrata sul controllo del movimento e sulla percezione di tutto il viso, coinvolgendo sempre anche il lato sano che, molto spesso, inizia a funzionare in modo scoordinato. In presenza di una sofferenza del nervo gli esercizi facciali di rinforzo muscolare sono sconsigliati dalla moderna letteratura scientifica, sono troppo faticosi da eseguire e interferiscono nel processo di guarigione del nervo.

Particolare attenzione viene rivolta all’occhio, la cui chiusura è uno dei primi obiettivi da raggiungere.

E se la paralisi facciale è congenita, cioè una paralisi facciale presente fin dalla nascita, o insorta in età pediatrica?

In questi casi la fisioterapia facciale per bambini può iniziare subito dopo la diagnosi, il percorso terapeutico proposto dipende dall’età e dalla situazione del singolo bambino.

Per i piccolissimi il trattamento consiste soprattutto nel supporto e nell’educazione della famiglia , attraverso modalità e attività che stimolino adeguatamente il bambino. Col passare del tempo, il piccolo paziente verrà coinvolto in esercizi di fisioterapia sotto forma di giochi basati su emozioni ed espressività, per esempio e stimolazioni manuali gradualmente più ricche di significato.

Disturbi temporo-mandibolari

L’articolazione temporo-mandibolare permette il movimento della mandibola, essa è tra le più complesse articolazioni del corpo, ed è coinvolta nelle attività di: masticazione, deglutizione, respirazione e fonazione. Spesso la funzionalità dell'articolazione temporomandibolare risulta compromessa anche nei problemi cervicali  (e viceversa).

I disturbi temporomandibolari, o disfunzione della mandibola e alle strutture a essa connesse, possono provocare differenti problemi, ad esempio: 

  • Limitazioni nell’apertura della bocca
  • Dolore mandibolare al mattino
  • Dolore durante la masticazione
  • Irrigidimento muscolare
  • Mal di testa da tensione mandibolare
  • Rumori o click mandibolari

I comportamenti che più facilmente contribuisce al sovraccarico dell'articolazione mandibolare è Il bruxismo.

Il bruxismo è un'attività dei muscoli della mandibola, che avviene nel sonno o nella veglia, che consiste nel digrignamento, o serramento, dei denti oppure nel mantenimento della mandibola in una posizione fissa con i muscoli in tensione. La prolungata attivazione dei muscoli della mandibola in alcune persone provoca dolore esteso a tutto il viso, dolore al collo, mal di testa e dolore o sensazione di stanchezza alla mascella. 

Queste problematiche vengono spesso trattate in collaborazione con il dentista in quanto il serramento e il digrignamento a lungo andare possono danneggiare i denti. A volte lo specialista può anche arrivare a consigliare l'utilizzo di un bite mandibolare notturno proprio al fine di proteggere i denti. 

Per tutte queste problematiche, a partire dalla valutazione approfondita della disfunzione e delle abitudini scorrette, esistono manovre manuali di fisioterapia temporo-mandibolare ed esercizi specifici che possono aiutare la persona a migliorare la mobilità e ridurre il dolore e la rigidità.

Dopo chirurgia orale o facciale

Gli  interventi a carico dello scheletro della faccia, gli interventi chirurgici odontoiatrici e gli interventi chirurgici dell’orecchio, possono comportare delle alterazioni dei muscoli facciali e dei tessuti molli del distretto faccia, testa, orecchio, collo e non solo. In ambito oncologico vengono effettuati interventi di ricostruzione del viso durante i quali si utilizzano tessuti provenienti da altre parti del corpo.

I problemi a cui i pazienti vanno incontro nel post-operatorio variano in base al tipo di intervento chirurgico:

  • Dolore
  • Difficoltà ad aprire la bocca
  • Gonfiore del viso
  • Muscoli facciali contratti
  • Spasmi facciali
  • Problemi di equilibrio
  • Alterazioni del movimento facciale / movimento dei muscoli del viso

Per tutti questi differenti problemi esistono trattamenti riabilitativi specifici, che permettono di accorciare i tempi di recupero post operatorio di tutti i distretti coinvolti nell’intervento, riportando la persona alla migliore funzionalità possibile.

Plagiocefalia e Torcicollo del neonato

La plagiocefalia, o plagiocefalia occipitale, è uno schiacciamento della parte posteriore del cranio nel neonato, che si associa molte volte a una posizione storta del collo chiamata torcicollo posturale.

Qualche volta la testa è già schiacciata alla nascita per la posizione del bambino durante la gravidanza, più spesso si modifica dopo la nascita per via della pressione che c’è sulla parte posteriore della testa quando il neonato sta a pancia in sù.

Quando è presente la plagiocefalia è più facile che la testa del neonato ruoti dal lato dell’appiattimento e che questa inclinazione della testa prevalente da un lato, diventi una postura abituale.

Altre volte, possono invece essere presenti della piccole anomalie a livello dei muscoli del collo che fanno si che il neonato mantenga la testa sempre inclinata dallo stesso lato.

Per migliorare la forma del cranio nel neonato e la posizione del collo e, soprattutto, per prevenire la cronicità di questi atteggiamenti e favorire uno sviluppo armonico, è molto importante variare il più possibile la posizione della testa e attuare alcuni piccoli ma importanti accorgimenti.

Per capire come comportarsi è utile rivolgersi proprio al fisioterapista. Nella maggior parte dei casi saranno sufficienti pochi incontri durante i quali condividere un programma fisioterapico da svolgere a casa fatto di posture correttive e attività da proporre al bambino durante il giorno fin dai primissimi mesi di vita.

Contatti

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Studio di Fisioterapia Dott.ssa Marta Nichele
Via Lucca 15 – Padova
Telefono: +393517212353

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Bi.Verso 
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