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Fisioterapia facciale per bambini: attività per i piccolissimi

In presenza di una disfunzione facciale o una paralisi facciale, la fisioterapia facciale per bambini può iniziare subito dopo la diagnosi (ne abbiamo parlato anche qui). 

Il percorso terapeutico proposto dipende dall’età e dalla situazione del singolo bambino ma prevede sempre un grande coinvolgimento dei genitori e delle sue figure di accudimento. Il primo obiettivo del trattamento è quello di dare ai genitori le informazioni e gli strumenti che possono essere utili a favorire il corretto sviluppo motorio del piccolo.

Per capire come comportarsi facciamo un passo indietro:

In generale, durante il movimento o la stimolazione tattile del nostro corpo c’è un flusso continuo di informazioni (tattili, visive, uditive, motorie ecc.) dal cervello alla periferia e viceversa.  Questo flusso permette al cervello di creare progressivamente una mappa sempre più precisa e sempre più ricca di tutto corpo. La presenza di una mappa sempre più ricca va di pari passo alla maturazione dei movimenti che il bambino apprende e sa eseguire. La capacità del cervello di modificarsi in base agli stimoli viene chiamata plasticità cerebrale e nei bambini è un processo molto potente.

Quando ad esempio la faccia del bambino non si muove in modo simmetrico, in questa “mappa” viene registrata anche questa piccola mancanza. Il cervello di bambini è però molto plastico, cioè è molto reattivo alle informazioni che riceve ed è per questo che è importante mantenere un buon flusso di informazioni che riguardano anche quelle parti del corpo che per qualche motivo ne trasmettono meno. 

Ecco alcune idee per stimolare il bambino tra 0 e 3 anni:

  • Proporre massaggiagengive di trame, dimensioni e temperature varie.
  • Accarezzare il viso del bambino con dei pupazzi che possano dare sensazioni diverse per la loro diversa forma, tessuto o per qualche particolare.
  • Parlare al bambino e giocare noi facendogli le facce e facendoci accarezzare il viso finche le facciamo e parliamo.
  • Coinvolgere le mani: nella mappa del nostro corpo mani e viso sono rappresentati vicini, a volte un po’ sovrapposti e addirittura mani e bocca a volte possono essere controllate dagli stessi centri di controllo cerebrali. Accarezzare, toccare, stimolare anche le mani può essere un buon modo per far lavorare quelle stesse parti del cervello utili al controllo motorio del viso.
  • Proporre libri e giochi che abbiano come argomento facce-emozioni (non necessariamente con facce “umane”, benissimo gli animali e i personaggi in modo che il bimbo possa vedere e replicare a suo modo tante facce diverse.

Ecco invece qualche proposta per quanto riguarda i libri:

  • Guarda che faccia!, di Stefania Manetti e Giuseppe Coppola, Giunti Kids 2008.
  • Facciamo le facce, Gribaudo 2010.
  • Faccia buffa, di Nicola Smee, Ape Junior 2016
  • Oggi mi sento così. Ogni faccia rivela un’emozione, Disney Libri 2019.
  • Le emozioni. Scorri e gioca, Gallucci 2023
  • Il corpo. Scorri e gioca, Gallucci 2016